Trascorsi 4 anni dalla presa in ostaggio dei civili azerbaigiani Dilgam Asgarov e Shahbaz Guliyev, che si erano recati nel distretto di Khalbajar - occupato da parte dell’Armenia
L’11 luglio 2018 sono trascorsi 4 anni dalla presa in ostaggio dei civili azerbaigiani Dilgam Asgarov e Shahbaz Guliyev, che si erano recati nel distretto di Khalbajar - occupato da parte dell’Armenia, per visitare la propria terra e le tombe dei genitori, e dalla morte di Hasan Hasanov.
Nell’ambito di un crimine di fantasia inventato dal regime separatista costituito illegalmente nei territori dell’Azerbaigian occupati da parte delle truppe militari dell’Armenia, D. Asgarov è stato condannato all’ergastolo, mentre S. Guliyev è stato condannato a 22 anni di reclusione.
Come è noto, l’Armenia ha iniziato una guerra contro l’Azerbaigian e oltre a vari altri seri crimini commessi, ha occupato, utilizzando la forza, un quinto del territorio dell’Azerbaigian, compresa la regione del Nagorno Karabakh insieme a 7 distretti adiacenti, e ha effettuato una pulizia etnica allontanando con la forza centinaia di migliaia di azerbaigiani dalle proprie case. La comunità mondiale, stando alle risoluzioni 822 (1993), 853 (1993), 874 (1993), 884 (1993), ha incessantemente dichiarato in modo serio il rammarico per l’uso della forza militare contro l’Azerbaigian e per l’occupazione dei suoi territori, rifiutando in questo modo, di accettare la legittimità della situazione creata.
Il così detto regime separatista, che ha arrestato i cittadini Azerbaigiani, viene chiamato dall’Armenia “Repubblica del Nagorno Karabakh”. Questo regime non è riconosciuto da parte della comunità mondiale ed è sotto controllo e comando dell’Armenia.
Le foto di D. Asgarov e S. Guliyev prima e dopo la reclusione dimostrano con evidenza il loro assoggettamento a condizioni disumane. Andando contro le disposizioni della convenzione di Ginevra del 1949, che proibiscono la presa in ostaggio ed impongono il comportamento umano verso i civili durante i conflitti militari, l’Armenia continua a violare in modo grave gli impegni presi davanti a tutta la comunità mondiale ed ad ignorare gli appelli della parte azerbaigiana, che chiedono il rispetto delle norme del diritto umano ed il rilascio dei civili.
Dal 1993 D. Asgarov e S. Guliyev hanno trascorso la vita come sfollati interni, a seguito dell’occupazione delle loro terre da parte dell’Armenia. La nostalgia per la patria, che durava da 20 anni, li ha spinti a compiere un’azione di sacrificio, come visitare i territori occupati, e questo loro desiderio di rivedere la casa natale e le tombe dei genitori è comprensibile. L’arresto illegale di D. Asgarov e S. Guliyev e l’opposizione dell’Armenia alla loro liberazione suscita profondo cordoglio da parte dei loro familiari e giustificata rabbia da parte della comunità azerbaigiana.
Questa posizione disumana e poco costruttiva dell’Armenia rende ancora più difficile la soluzione pacifica del conflitto. Il mantenimento di D. Asgarov e S. Guliyev in ostaggio è un’ulteriore dimostazione dell’aggressione dell’Armenia e della sua politica mirata al rafforzamento dei risultati dell’occupazione dei territori dell’Azerbaigian, che consiste nell’intenzionata ed evidente pulizia etnica e nella violazione del diritto di migliaia di azerbaigiani alla vita, alla libertà, alla sicurezza, nonché al ritorno nelle case dalle quali sono stati allontanati con forza.
La parte azerbaigiana è contro la politicizzazione di questa questione di carattere umanitario e spera che la comunità mondiale non resti indifferente al destino di D. Asgarov e S. Guliyev, colpiti da diverse malattie durante il periodo di reclusione e che eserciti pressioni sull’Armenia al fine di provvedere al rilascio immediato di questi innocenti e al loro ricongiungimento con la famiglia.